Rifugio Eita in inverno

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Località di partenza: diga di Roasco, Fusino SO (1229 m)
Dislivello salita totale: 530 m
Tempo di percorrenza salita/complessivo: 2 ore / 4 ore
Quota massima raggiunta: 1690m, rifugio Eita
Distanza percorsa: 15 km
Attrezzatura: normale da escursionismo. In inverno ramponcini/ciaspole/sci
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: rifugio Eita
Presenza di acqua: fontanella pochi minuti dalla partenza e all’arrivo
Riassunto itinerario: diga di Roasco > sentiero sul lato destro della valle > Eita > diga di Roasco

Escursione godibile in tutte le stagioni, con la giusta attrezzatura. In estate è possibile percorrere la strada nel bosco a piedi, anche con i bambini, e in inverno si può scegliere di percorrerla con le ciaspole o con gli sci con presenza di neve abbondante.

Arrivati nei pressi della diga di Roasco, sopra il paese di Fusino (SO), parcheggiare l’auto lungo la strada o al limite della neve.

Ci incamminiamo lungo la strada in piano per circa 1 km fino ad arrivare ad un ponte dove teniamo sempre la destra, seguendo le indicazioni del cai per Eita (sentiero 251.2, tempo di percorrenza 2 ore).

Il sentiero inizia a salire pian piano nel bosco con pendenze sempre tranquille, intervallate da tratti in falsopiano.

Essendo l’unica via di percorrenza invernale, poiché l’altro lato della valle è particolarmente valanghivo, il percorso è battuto da motoslitte dei residenti, ma non preoccupatevi, si sentono arrivare.

Ogni tanto, dal bosco, si intravede in lontananza il campanile della chiesa intitolata alla Madonna di Lourdes, adiacente al rifugio.

Usciti dal bosco, proseguiamo costeggiando il torrente Rio Verva e oltrepassiamo Eita che rimane alla nostra sinistra poi, passando su due ponti, compiamo una larga “U” che ci porta all’abitato di Eita.

Volendo allungare l’escursione, è possibile, nella stagione estiva, proseguire restando sul fianco sinistro della valle fino a raggiungere il Laghetto Acque Sparse e il Rifugio Falk a circa 50 minuti di cammino da Eita.

Il rientro avviene lungo lo stesso sentiero.

About the author

Va in montagna da sempre ma dagli anni del liceo, e poi dell'università, la scimmia ha cominciato a farsi sentire sempre più forte. All'inizio solo in mountain bike mentre adesso potrebbe essere definito un poli-atleta.
Ha una passione masochista per le uscite avventurose che prevedono enormi dislivelli e distanze esagerate. Dal 2020 è diventato un cyborg a causa di un infortunio sul longboard.

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