Cimone di Margno con le ciaspole

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Località di partenza: Alpe Paglio (1450 m)
Dislivello salita totale: 492 m
Tempo di percorrenza salita/complessivo 2/4 ore
Quota massima raggiunta: 1801 m (Cimone di Margno)
Distanza percorsa: 8.8 km
Attrezzatura: ciaspole, bastoncini
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: Pian delle betulle
Presenza di acqua: Pian delle betulle
Riassunto itinerario: Alpe Paglio > Cimone di Margno > Lares Brusaa > Pian delle Betulle > Alpe Paglio

Il Cimone di Margno è un punto panoramico su tutta la Valsassina facilmente raggiungibile da chiunque abbia un po’ di allenamento a camminare in salita.

L’itinerario è frequentato in tutte le stagioni, ma soprattutto in inverno è terreno di gioco di scialpinisti e ciaspolatori grazie alla sua conformazione che consente di camminare (o sciare) nella neve senza pericoli oggettivi, anche dopo abbondantissime nevicate.

Lasciamo la macchina nel parcheggio dell’Alpe Paglio (a pagamento nei giorni festivi) e calziamo subito le ciaspole. Partiamo subito affrontando la salita che ci si para davanti, dritto per dritto, con l’accortezza di restare sui lati e tenere sempre uno sguardo su chi arriva in discesa.

La salita diventa via via sempre più ripida ma ci permette anche di guadagnare dislivello velocemente e di arrivare ad un cartello ben evidente che ci avverte che da quel punto in poi bisogna tenere la sinistra (faccia a monte), camminando sul limitare del bosco, evitando di proseguire dritti sulle piste da sci del comprensorio del Pian delle Betulle.

Seguiamo le frecce blu, attaccate sugli alberi, che indicano la direzione da seguire in salita per ciaspolatori e scialpinisti. Anche se si è alle prime uscite, non c’è da preoccuparsi perché c’è sempre una bella traccia nella neve, fatta da chi vi ha preceduto.

Si raggiunge la cima Laghetto, dove c’è una parte pianeggiante che ci farà riposare un pochino le gambe. Tenendo la sinistra laghetto (in inverno ghiacciato), seguiamo le tracce nella neve e le frecce sugli alberi direzione Cimone di Margno.

L’ultimo strappo nel bosco è magnifico e faticoso allo stesso tempo ma ci porta esattamente in vetta dove ci attendono una piccola croce e un meraviglioso panorama.

La discesa avviene sul lato opposto a quello di salita. Restando sul crinale, scendiamo dolcemente fino ad incrociare il sentiero ben evidente che arriva dall’Alpe Ortighera. Una breve deviazione in salita ci porta alla bocchetta del Lares Brusaa e alla cima di Olino. Qui ci fermiamo per riposarci e sgranocchiare qualcosa prima della ritorno.

Dal Lares Brusaa ripercorriamo la strada che ci ha portati fin lì e, al tornante prima dell’Alpe Ortighera, proseguiamo dritti nel boschetto, lungo uno stretto sentiero ma ben visibile, che ci porta all’inizio del Pian delle Betulle senza farci perdere troppa quota e facendoci godere della natura che ci circonda.

Al Pian delle Betulle si attraversano le piste (se gli impianti sono chiusi, altrimenti si scende alla chiesetta degli Alpini) e si prende la strada, larga e in leggera discesa, che ci riporterà al parcheggio dell’Alpe Paglio.

About the author

Va in montagna da sempre ma dagli anni del liceo, e poi dell'università, la scimmia ha cominciato a farsi sentire sempre più forte. All'inizio solo in mountain bike mentre adesso potrebbe essere definito un poli-atleta.
Ha una passione masochista per le uscite avventurose che prevedono enormi dislivelli e distanze esagerate. Dal 2020 è diventato un cyborg a causa di un infortunio sul longboard.

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